Giornata Nazionale dello Spazio (16 dicembre). Il ricordo di Giuseppe Occhialini, un grande fisico del Novecento
di Frida Paolella*
In occasione della Giornata Nazionale dello Spazio (16 dicembre) e nell’anno in cui ricorre il 30° anniversario della scomparsa di Giuseppe (Beppo per il mondo scientifico) Occhialini, per rendergli omaggio e capire il valore del personaggio e dei suoi studi, incontriamo Roberto Della Ceca, Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera che, con i suoi 260 anni di storia, è la più antica istituzione scientifica milanese ancora attiva.
Occhialini, marchigiano di origine, è stato e rimane un importante fisico che, con i suoi studi su raggi cosmici e la fisica dello spazio, ha contribuito alla nascita dell’Agenzia Spaziale Europea. Una figura cruciale per la storia della scienza, più volte vicino al Premio Nobel. Blackett riconobbe il suo contributo e, nel ritirare il Premio Nobel per la Fisica, gli scrisse “sarebbe stato giusto tu fossi al mio fianco a Stoccolma”.
A Roberto Della Ceca, astrofisico, anch’egli marchigiano, che ha guidato e coordinato il Comitato Scientifico del Congresso SAIt 2023 (Camerino 15-19 maggio 2023) raccontato su Marcheinfinite, chiediamo un pensiero sui meriti scientifici di Occhialini e la sua importanza per la Fisica del Novecento.

Francobollo Serbo in onore di Occhialini
“Beppo” Occhialini fu uno degli artefici principali delle scoperte nel campo della fisica delle particelle elementari e dei raggi cosmici nel secolo passato, ma non solo… Collaboratore di Patrick Blackett, insieme a lui sviluppò un nuovo modello di “camera a nebbia” per la rivelazione dei raggi cosmici (nel 1948 Patrick Blackett fu insignito del Premio Nobel per la Fisica per tale sviluppo). Uno dei principali collaboratori, se non il principale, nelle scoperte di Carl David Anderson e di Cecil Frank Powell, entrambi insigniti del Premio Nobel, il primo (1936) per la scoperta del positrone, il secondo (1950) per la scoperta del mesone. Rientrò in Italia nel 1950, prima a Genova poi a Milano dove rimarrà fino al ritiro accademico. Fu figura chiave nella rinascita della fisica italiana, formando una intera generazione di fisici nel campo dei raggi cosmici e delle particelle elementari (Riccardo Giacconi, Premio Nobel per la Fisica nel 2002, fu suo studente). Determinante nello sviluppo della fisica spaziale italiana (artefice principale del satellite COS-B, primo satellite scientifico della neonata Agenzia Spaziale Europea – ESA – che fornì una mappa del cielo nei raggi gamma), dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’ESA stessa. Attraverso queste attività, l’Italia ha acquistato posizioni di eccellenza nel campo dell’Astrofisica delle Alte Energie e più in particolare dell’Astronomia a Raggi X e Gamma. Morì il 30 dicembre 1993. Si racconta che Bruno Pontecorvo (altro grande fisico italiano del Novecento), in un simposio organizzato in onore di Occhialini nel 1972, scherzò sul suo strano destino: “Io alzo il boccale con l’augurio che possiate collaborare con Occhialini in qualche esperienza, è un modo praticamente sicuro per voi di vincere il Premio Nobel”. In suo onore il satellite italo-olandese per l’astronomia a raggi X, lanciato nel 1996 ed operativo fino al 2003, fu rinominato Beppo-SAX. A lui è stato intitolato il Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano-Bicocca”.
Ringraziamo Roberto Della Ceca per le sue riflessioni, che ci consentono di valorizzare la cultura scientifica nel ricordo di un grande protagonista che ha precorso i tempi con le sue intuizioni e risultati scientifici. Un protagonista nato a Fossombrone, dove dal 2004 ha sede la “Fondazione Occhialini” presieduta da Vincenzo Vagnoni (link), con cui sono state promosse diverse iniziative alle quali sono intervenuti scienziati di fama internazionale che con le loro scoperte ci spingono ai confini della conoscenza come Eugenio Coccia e Marica Branchesi, anche loro di origini marchigiane, entrambi insigniti della “Medaglia Occhialini”.
*Dipartimento Sviluppo Economico – Regione Marche