Venditti-De Gregori: un concerto di emozioni e ricordi che travolge lo Sferisterio di Macerata nella seconda data del 4 ottobre / VIDEO E FOTOGALLERY e recensione

di Stefano Fabrizi

“È uno spettacolo stare qua, lo Sferisterio è un luogo magico”, affermano quasi in coro Antonello Venditti e Francesco De Gregori a metà del secondo concerto ospitato nell’arena maceratese dopo quello del 28 settembre, ed anche questo del 4 ottobre sold out.

E lo Sferisterio non si smentisce: si entra alle 21 con maglietta o camicia aperta e si va via a mezzanotte con il 100 grammi ben chiuso.

La band e i nostri due artisti entrano su un palco appena illuminato accompagnati dalle note di Così parlò Zarathustra (Also sprach Zarathustra) di Richard Strauss. Epico. Il tempo di prendere posto e si parte con Bomba o non bomba. E via con Bomba o non bomba, La leva calcistica della classe ’68, Modena, Bufalo Bill, La Storia, Peppino, Generale, Sotto il segno dei pesci.

Sul palco è De Gregori a sfottere il compagno: “Questa sera parli tu”. E l’altro chiosa, ma non si fa pregare. Al termine del concerto ognuno dirà la sua sui brani che a mano a mano presentano a un pubblico a dir poco “venerante”. Non è una reunion qualsiasi, come potrebbe essere quella tra due ex compagni di scuola degli anni Settanta che si ritrovano sul palco a ripercorrere le loro carriere. E’ la canzone d’autore nata nel Folk Studio di Roma che è entrata nella storia del pop: i testi sono sempre attuali accompagnati dall’energia musicale che producono grazie alla band. Ed ecco che le loro canzoni si vestono di nuovi sound, nuovi arrangiamenti, e soprattutto di un’altra voce. Venditti e De Gregori duettano l’uno sulle note dell’altro, mescolando timbriche, interpretazioni e molta, molta empatia emotiva. Con l’inseparabile chitarra e a tratti anche l’armonica a bocca l’uno, seduto al pianoforte l’altro i due cantautori romani regalano cinquant’anni di musica: 49 album De Gregori e 46 Venditti. Quasi coetanei, ultrasettantenni ma con un’energia da fare invidia alle nuove generazioni, i due scherzano sul loro rapporto negli anni, sottolineando la volontà reciproca di fare questo tour insieme, per celebrare un’amicizia che è sotto gli occhi degli spettatori.

Si percepisce tanta positività e tanti punti in comune nei brani dei due, talvolta narranti eventi storici di un’Italia che cambia, dal boom economico alle proteste studentesche, a tratti impersonale, grande, per poi entrare nel quotidiano della vita di tutti i giorni, di storie vissute in prima persona o riguardanti amici, compagni. E’ un concerto bellissimo, insomma, dove nulla è fuori posto, e tutto è possibile. Persino sentire Venditti che intona “La donna cannone” come se l’avesse scritta lui, e De Gregori che canta Roma Capoccia con il cuore in mano. Impagabile.

Sul palco assieme a Venditti e De Gregori ci sono Alessandro Canini alla batteria, Danilo Cherni alle tastiere, Carlo Gaudiello al piano, Primiano Di Biase all’hammond, Fabio Pignatelli al basso, Amedeo Bianchi al sax, Paolo Giovenchi alle chitarre e Alessandro Valle al mandolino. Oltre al violino di Roberta Palmigiani. Tutti bravi, ma sicuramente hanno colto nel segno gli assoli di sax di Bianchi: da brividi.

Ma ritornando alla scaletta ecco che i due raccontano del Folk Studio e dell’album Theorius Campus uscito neel 1971. “Un fallimento. Passato inosservato”, commenta De Gregori e da quel lavoro propongono Dolce signora che bruci, un testo da riscoprire.

Ed è la volta di De Gregori di rimanere solo sul palco proponendo Alice, Agnello di Dio e Santa Lucia.

Rientra Venditti, mentre la band accenna Come è profondo il mare solo musica. E’ il momento dell’omaggio a Lucio Dalla con Canzone. Chissà con quale animo canta il Principe questo brano dopo aver fatto con il cantautore bolognese una lunghissima e riuscita tournèe “Banana Republic” nel 1979.

È la volta di Venditti di rimanere solo: Dimmelo tu cos’è, Ci vorrebbe un amico e Notte prima degli esami (tanto per non farsi mancare nulla). 

Ritorna De Gregori e siamo nella leggenda: La donna cannone, Pablo, Che fantastica storia è la vita. Poi ancora solo il principe: Rimmel, San Lorenzo (con tanto di spiegazione del testo) e Titanic. Ancora un passaggio di testimone con Venditti: Alta marea e In questo mondo di ladri (il pubblico non resiste e sono tutti in piedi).

E insieme: Sempre è per sempre e Ricordati di me. E in zona bis Buonanotte fiorellino (sul tempo del valzer il pubblico viene invitato a ballare). Chiusura con Roma capoccia

Tutto bene, ma una cosa non ha funzionato: ci sarebbero volute almeno altre due ore di concerto. 

L'assessore al Turismo e ai grandi eventi di Macerata Riccardo Sacchi
L'assessore al Turismo e ai grandi eventi di Macerata Riccardo Sacchi

Il bilancio

Con il concerto di Venditti-De Gregori si è chiusa la stagione dello Sferisterio Live. Soddisfatto l’assessore ai grandi eventi Riccardo Sacchi: “Da giugno a oggi la nostra Arena ha visto sul palco nomi come The Lumineers, Simply Red, Deep Purple, David Garrett, Mr.Rain, Robert Plant, Madame, Massimo Ranieri e Venditti&DeGregori. Dieci serate, 5 sold out, 20mila spettatori e un indotto economico nelle casse dell’associazione Sferisterio di 95mila euro tra servizi e fee (tassa sul biglietto). E  numeri importanti anche sul fronte dei social: per Facebook e Instagram 5.000 sono state le visite ai profili social dedicati alla kermesse, 235.000 le visualizzazioni dei contenuti e 2.700 le interazioni. Ed ora già al lavoro per la prossima stagione”.

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