Paola Giorgi

21 settembre Giornata Mondiale dell’Alzheimer. Intorno al Vuoto della Bottega Teatro Marche: il teatro come strumento di consapevolezza

Dell’ esperienza familiare vissuta, della malattia di Alzheimer, due cose mi hanno colpita profondamente al di
là del dolore. La scomparsa delle parole, dissolte in una memoria oramai maculata, un’afasia a cui
disperatamente si cerca ribellione inventando parole nuove, prive di senso. E poi, la consapevolezza; quei
lampi di coscienza che trasgrediscono la convinzione che chi soffre della malattia di Alzheimer ne sia ignaro.
Nasce da qui, grazie anche ad un prezioso confronto con Saverio Marconi, la scelta di condividere questa
contezza attraverso lo strumento per me più potente al fine di stimolare conoscenza e riflessione: il teatro.
(Paola Giorgi)

Intorno al Vuoto è la nuova produzione di Bottega Teatro Marche, ed è uno spettacolo che mette al centro un teatro dotato di valenza etica ed estetica, capace di creare valore sensibilizzando la collettività su un tema di fortissimo impatto sanitario e sociale, come quello dell’Alzheimer precoce. E di creare bellezza.

Il testo, originale, è scritto da Benedetta Nicoletti, con la supervisione drammaturgica di Giampiero Rappa, pluripremiato autore, che cura anche la regia dello spettacolo. In scena Gianluigi Fogacci, attore con una solida carriera alle spalle, candidato come migliore attore non protagonista al Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023 e Paola Giorgi, attrice marchigiana con una raffinata maturità artistica, direttore artistico di Bottega Teatro Marche.

Rapida perdita della memoria. Disturbi del linguaggio. Difficoltà percettive. Disorientamento spaziale e temporale. Allucinazione. Deliri di persecuzione. Insonnia. Comportamento inadeguato. Si tratta dei sintomi tipici della demenza senile, ma la paziente, Auguste, ha soltanto 51 anni. Forse per questo attira l’attenzione del dottor Alzheimer. Anche Alice ha 51 anni. È passato quasi un secolo e della sindrome che l’ha colpita è ancora noto quasi soltanto il nome. Poco o nulla sulle cause, ancora meno sulle cure, solo la consapevolezza ineluttabile di un mondo che va disintegrandosi. Mondo che Alice, brillante psicologa del linguaggio, vede sparire sotto ai suoi occhi un elemento dopo l’altro, come in un puzzle al contrario; le parole a cui ha dedicato la vita la tradiscono, macchiandole i discorsi di vuoti incoerenti, l’attenzione si spezza in frammenti sempre più piccoli e difficili da tenere insieme, i rapporti umani smettono di essere il risultato di un passato comune e si riducono a istanti da reinventare da capo ogni volta.

E il vuoto che sente è il vuoto che lei stessa diventa per chi la circonda; la stima dei suoi colleghi diventa imbarazzo, l’ammirazione pena, la fiducia sfuma in una sensazione di allerta costante. Ma l’amore, in qualche modo, si trasforma; e se dal suo mondo che crolla non si salvano che istanti, nulla vieta che siano ancora pieni, nel senso più vero del termine. In fondo, “un intero minuto di beatitudine. È forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?”.

Il progetto, vincitore del bando spettacolo dal vivo della Regione Marche e patrocinato da Istituti di Ricerca e Associazioni, andrà in scena nella primavera 2024, con debutto presso il Teatro Piermarini di Matelica il 22 marzo, per poi proseguire in tournée, con tappa anche al Teatro La Fenice di Senigallia il 7 aprile.

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