di Stefano Fabrizi
Si sono spenti sabato 24 giugno i riflettori dello Sferisterio sulla XXIV edizione di Musicultura che ha visto trionfare (è il caso di dirlo) il gruppo siciliano dei Santamarea.
Al termine, stanchezza, ma anche tanta soddisfazione. Così è stato sia per i due nuovi conduttori Flavio Insinna e Carolina Di Domenico, che per i veterani Duccio Pasqua, Marcella Sullo e John Vignola (le voci di Rai1). Soddisfatto anche Ezio Nannipieri che ha raccolto il testimone di Piero Cesanelli (inventore del festival) dal 2019 portandone avanti anche l’anima del concorso.
Lo spettacolo e gli ospiti
La manifestazione, ormai come consuetudine, ha preso il via il lunedì (19 giugno, con una anteprima il 17) con La Controra: una serie di eventi che si sono conclusi il 24 e che hanno portato nelle location di Macerata giornalmente concerti e incontri con diversi personaggi. Eccoli: Ron, Stefano Zecchi, Gianmarco Carroccia, Gabriella Greison, Giangilberto Monti, Vito Vita, Massimiliano Stramaglia, Collettivo Rosario, Gek Tessaro, Santi Francesi, Yasmina Pani, Ermal Meta, Dardust, Simone Cristicchi, Amara, Mogol. E diversi di loro li abbiamo ritrovati sul palco dell’arena maceratese.
Ovviamente riflettori puntanti sugli otto vincitori-finalisti di Musicultura: AMarti, Ilaria Argiolas, cecilia, Lamante, Simone Matteuzzi, Santamarea, Cristiana Verardo, Zic.

Importante poi la collaborazione con i due atenei Unimc (Rettore John Mc Court) e Unicam (Rettore Claudio Pettinari) che con i loro studenti consegnano il premio per il miglior testo (andato ai Santamarea).

E tutto questo non sarebbe possibile senza uno staff non solo rodato, ma anche solidale tra loro che vede, tanto per citarne alcuni, Stefano Bonagura, Ennio Cavalli, Paola Cesanelli, Cristina Tilio, e la lista è sarebbe veramente lunga. Presente anche l’ufficio stampa nazionale di Daniele Mignardi.
La Controra
Che dire della Controra? Una idea vincente che ha visto le vie e i luoghi degli incontri sempre gremiti di persone. È piaciuto particolarmente il giovedì dove dall’alba al tramonto sono stati trasmessi brani di Dalla e Battisti. Giornata culminata con il concerto in piazza di Gianmarco Carroccia con un greatest hits di Lucio Battisti (e dell’artista di Poggio Bustone non solo ha la fisicità ma anche la vocalità, e non è un caso che abbia frequentato il Cet di Mogol).
Franco Califano è stato l’altro personaggio che è stato ricordato sia con un incontro durante La Controra che con un monologo di Insinna e sia con una stupenda rivisitazione di Un tempo piccolo di Ermal Meta (ricordiamo che il brano nella parte musicale vede le firme di Antonio Gaudino e Alberto Laurenti).
I due conduttori
Nonostante la scuola di Proietti che lo ha forgiato al teatro e migliaia di ore in tv, Flavio Insinna è sempre ansioso prima di salire sul palco (un’ansia che ci conferma la sua compagna Adriana Riccio che lo segue passo passo come un’ombra). Performance più convincente difatti nella seconda serata. Comunque al pubblico è piaciuto.

Brava, ma forse un po’ algida, Carolina Di Domenico è stata impegnata forse più a contenere le incursioni di Flavio che ha condividere le sorti della conduzione.
La gaffe
John Vignola protagonista di una clamorosa gaffe. Al conduttore Rai il compito di annunciare e consegnare il Premio NuovoIMAIE di 10mila euro (destinato alla realizzazione di una tournée). Chiama i Santamarea. Invece dietro la tenda è pronta Lamante. Una voce fuori campo avvisa Vignola che si corregge cercando di far passare il tutto come uno scherzo. Ma l’imbarazzo è evidente. Poi abbiamo scoperto che quando la regia lo ha chiamato per consegnare il premio stava parlando con altre persone che gli chiedevano dei Santamarea… preso alla sprovvista nell’uscita sul palco… ed ecco l’errore. Cose che possono succedere e John Vignola è troppo bravo per fargliene un cruccio.
I premi
Non solo l’assegno Banca Macerata da 20mila euro che li designa vincitori assoluti: i Santamarea, col brano omonimo, si aggiudicano anche altri due riconoscimenti di questa XXXIV edizione del Festival. A loro, infatti, sono andati il Premio per il Miglior Testo, da 2mila euro, assegnato dalla giuria universitaria composta dagli studenti degli atenei di Macerata e Camerino, il Premio PMI – Miglior Progetto Discografico da 2mila euro e il Premio della Critica dedicato a “Piero Cesanelli”, ideatore e co-fondatore del Festival, dell’importo di 3mila euro. Il Premio NuovoIMAIE di 10mila euro, destinato alla realizzazione di una tournée, è andato invece a Lamante per la sua canzone L’ultimo piano. Spazio poi a un’onorificenza volta a celebrare un incredibile percorso artistico, iniziato nel 1955 e arrivato fino a oggi con un successo che non è mai venuto meno: quello di Mogol. “A Mogol, per il suo lavoro e la sua carriera di autore, editore musicale, difensore del diritto d’autore e formatore lunga oltre 60 anni, va la targa per Alti Meriti Artistici dell’Università di Macerata e dell’Università di Camerino”.
I Santamarea
Il gruppo palermitano dei Santamarea è compostao da Francesco Gelardi alla chitarra, Michele Gelardi alla batteria e alle percussioni, Noemi Orlando al basso e Stefano Gelardi voce. Dicono del loro brano: “Santamarea rispecchia molto la nostra identità di gruppo, perché ha alcuni elementi che ci stanno particolarmente a cuore: l’inserimento di parti recitate, i cori, i ritmi. Abbiamo tratto ispirazione dalla musica popolare ed etnica con l’intento di evocare immagini vivide. Questo brano ci ha permesso, scavando a fondo, di trovare la nostra identità. Lo abbiamo immaginato insieme, è frutto di ascolti comuni e ci abbiamo lavorato con cura, lentezza e in squadra. Forse oggi aggiungeremmo a quella descrizione l’importanza del gruppo e del lavoro insieme, diremmo che la statua non viene giù a danzare da sola, ma ogni pilastro, finestra rotta e affresco la prende per mano e danza assieme a lei in un coro che riecheggia”.

Il dopo festival
Musicultura è questo, ma l’essenza vera la si tocca nel dopo festival o nei momenti di pausa dove gli artisti si ritrovano, parlano, si confrontano, si raccontano: nascono amicizie e collaborazioni. Ezio e gli altri dello staff dispensano consigli. Ed è qui che ho visto il Collettivo Rosario che hanno improvvisato un paio di brani. Scambio di battute sempre con il sorriso. Ed è qui che ho incontrato i giovanissimi Santandrea, tre fratelli e una sorella “acquisita”. E anch’io ho elargito i miei consigli vaticinando la loro vittoria. Bè, un vezzo che ricorre tutti gli anni. Ed Ezio ne è testimone.
Ed è così che si respira aria di famiglia. È questo che dicono all’unisono chi è passato per questo concorso e per chi magari lo ha frequentato in più occasioni. E lo dice chi da questo trampolino è decollato come Simone Cristicchi, oppure come Dario Faini alias Dardust che dal palco dello Sferisterio racconta: “Trent’anni fa mandai delle mie composizioni, ma fui sempre scartato, non mi sono dato per vinto. Ho capito che dovevo cambiare approccio. Ed ora sono qui da protagonista. Una soddisfazione straordinaria”. Ecco un buon motivo per non mollare mai se si crede in se stessi.
1 commento su “Musicultura 2023. Il racconto da dietro le quinte della XXIV edizione tra nuovi conduttori e consolidati amici dello staff / FOTO E VIDEO GALLERY”
Attenzione ai refusi (anche pesanti) e agli errori di ortografia. È un peccato.