di Stefano Fabrizi
Inizia sotto i migliori auspici la 55^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi con un impeccabile Trovatore di Verdi. Un plauso al direttore artistico Cristian Carrara e al direttore generale Lucia Chiatti per aver riportato una delle più celebri opere del Cigno di Busseto al Massimo jesino con una nuova produzione che ha saputo conquistare applausi e consensi. La produzione vede impegnata la Fondazione Pergolesi Spontini insieme a Teatro Sociale di Rovigo, Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso, Fondazione Teatro Coccia di Novara.
La regia di Deda Cristina Colonna, un capolavoro
Impossibilitati a partecipare alla prima siamo andati alla replica del 23 ottobre: uno spettacolo degno delle maggiori produzioni e dei palcoscenici internazionali. Iniziamo subito con la regia di Deda Cristina Colonna che ha saputo coniugare la tradizione alle esigenze di budget: il palco è spoglio e si anima di scenografie mobili stilizzate come cornici di un quadro e il richiamo a Piero della Francesca è evidente. In questo quadro i movimenti scenici sono ridotti all’osso dando spazio a intelligenti e mai banali “click fotografici”. Unico momento di “vivacità” la danza della gitana con tanto di tacchi battuti sul palcoscenico. Ma, come dicevamo, nulla è casuale e tutto funzionale alle “inquadrature”. Un artificio questo che mette in primo piano sempre i protagonisti dando mondo allo spettatore di concertarsi sulla trama e sulle voci. E in questo quadri le luci giocano un ruolo importantissimo creando chiaro-scuri e penombre, ma anche repentini movimenti di riflettori dando un aiuto ulteriore a seguire lo svolgersi della storia, conosciutissima, ma non certo semplicissima per i neofiti: e l’opera deve dare anche la possibilità di una lettura più popolare. E questo, permettetemi questa digressione, l’auspicio è che lo studio a 360° gradi della musica ritorni fin dalle elementari. Un plauso va alla Fondazione che da alcuni anni ha intrapreso un coinvolgimento dei più piccoli e degli studenti alla comprensione dell’opera. Infine, accanto alla regia va giustamente citato per le scene e costumi Domenico Franchi.

Il cast delle meraviglie
Sono facile alla commozione, questo è un dato di fatto, ma in alcuni momenti l’interpretazione offerta dai protagonisti mi ha toccato le corde più profonde dell’animo. E non ero il solo. E già questo è un buon viatico per affermare che il cast canoro era a livelli veramente alti. Voci potenti, ma anche in grado di dare sfumature delicate. Di solito quando si arriva alla fine della rappresentazione si cerca di dare una pagella alle varie “voci”, in questo caso il compito è veramente arduo. Intanto, iniziamo con il dire che Il trovatore è un’opera che vuole protagonisti di alto livello: diversamente non si riuscirebbe a dare uno spettacolo convincente. In questo caso siamo a livelli veramente alti.
Dovendo cimentarmi in una pseudo classifica: il soprano Marily Santoro (Leonora), Gaston Rivero (Manrico Il trovatore), il baritono Jorge Nelson Martínez González (il Conte di Luna), il mezzosoprano Carmen Topciu (Azucena), il basso Carlo Malinverno (Ferrando), il tenore Francesco Marsiglia (Ruiz), il soprano Brigida Garda (Ines); inoltre Gianni Paci (un vecchio zingaro) e Alessandro Pucci (un messo).

Francesco Rosa, la Form e il coro Bellini
Il direttore Francesco Rosa ha diretto con tanto cuore una Form in ottima giornata: il suono pieno, senza sbavature di sorta ha regalato la partitura di Giuseppe Verdi in grande stile. Preciso e potente il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto da Riccardo Serenelli.
La platea
Tante le persone giunte da fuori e tanti gli applausi, alcuni decisamente prolungati, nel corso della rappresentazione. E un vero proprio trionfo di consensi nei saluti finali. Meritatissimi.

I prossimi appuntamenti
Il cartellone della 55esima Stagione Lirica prosegue il 4 e 6 novembre (anteprima il 3/11) con “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini; il 25 e 27 novembre (anteprima il 23/11) la prima assoluta de “Delitto all’isola delle capre” di Marco Taralli dal dramma di Ugo Betti; il 16 e 18 dicembre (anteprima il 15/12) la “Tosca” di Giacomo Puccini .
Le info
Per tutta la durata della Stagione Lirica, nell’atrio del Loggione del Teatro Pergolesi vengono esposti i disegni dei bambini e delle bambine che hanno partecipato lo scorso 26 agosto al laboratorio “C’era una volta… un castello, un balcone, un pozzo, un pittore”, e da cui ha preso ispirazione la campagna di coinvolgimento e di comunicazione della Stagione Lirica 2022. L’allestimento, molto particolare, realizzato da tre studenti di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Macerata (Luca Luchetti, Teresa Marinucci e Francesca Zu), è visitabile gratuitamente fino al 18 dicembre dal lunedì al sabato, tutti i pomeriggi dalle 17 alle 19.30.
Per le vie del centro storico, c’è “Musica nell’Aria. Sinfonie ed ouverture open air”, in collaborazione con il Comune di Jesi, dalle ore 19 alle ore 19,30 nella settimana del debutto delle opere in cartellone, per diffondere i brani più celebri, attraverso il sistema di filodiffusione comunale già esistente.
Biglietti
IL TROVATORE/I CAPULETI E I MONTECCHI/TOSCA da € 15 (loggione) a € 70 (Platea e palchi centrali).
DELITTO ALL’ISOLA DELLE CAPRE posto unico € 25, loggione € 10
1 commento su “Un quadro di Piero della Francesca. Ecco l’idea della regista Colonna dove far vivere le vicende del Trovatore. Un cast strepitoso per l’opera di Verdi quello visto e ascoltato al Pergolesi di Jesi / VIDEO E FOTO GALLERY”
Ottimo giudizio per un ottimo articolo. Il Trovatore visto a Jesi è uno spettacolo eccezionale che nei teatri più blasonati d’Italia sempre meno vanno in scena!