Dopo il grande successo e la grande affluenza dei gruppi (più di tra cantori e suonatori popolari) e di pubblico, che hanno decretato il successo di queste tre prime giornate morresi (13-14-15), Morro D’Alba, come è ormai tradizione, chiuderà il “Cantamaggio”, martedì 31 maggio, con il Rogo in piazza dell’Albero del “Maggio”, dalle ore 22,00 alle ore 24,00, con il rito del fuoco, e con una festa popolare, nell’ultima notte di maggio, una vera e propria festa di primavera di questo piccolo Comune della Vallesina.
Anche questa Festa, voluta dal Comune di Morro D’Alba, è curata del Centro Tradizioni Popolari e da La Macina, in collaborazione con la Pro-Loco di Morro D’Alba, il Circolo Morrese, Danzintondo, il Circolo Acli, ed il patrocinio della Provincia di Ancona, e la Regione Marche.
Domenica 15, durante la trentasettesima edizione della Festa del “Cantamaggio”, i giovani di Morro D’Alba, hanno, come da tradizione, piantato il ”maggio” in Piazza Tarsetti (cioè l’albero precedentemente adornato di fiori e di nastri multicolori dai bambini della locale Scuola Materna e da quest’anno anche dagli Ospiti della Casa di Riposo di Morro d’Alba) dopo averlo portato in corteo per tutto il paese, accompagnato dal canto e dal suono festoso ed assordante dei numerosi ed entusiasti suonatori e cantori popolari presenti.
Così facendo, è stato tramandato uno dei più significativi ed importanti riti primaverili: recare cioè con l’ Albero del “Maggio” (simbolo di fecondità e di benessere), la rinnovata fecondità della natura, che a sua volta procurerà per magia simpatica, ai singoli ed alla comunità, l’abbondanza, la salute e la fortuna. Sin dall’antichità, infatti, nel maggio o majo (cioè l’albero o ramo dell’albero) si vedeva l’essenza ed il simbolo del potere germinativo e produttivo, essendo in tutto e per tutto l’equivalente vegetale del phallus. Il trarre alberi e rami dai boschi era considerato anticamente un diritto consuetudinario ed il semplice fatto di scegliere ed asportare il maggio dal bosco in paese, costituiva un atto di coraggio e di audacia compiuto dai maggiaioli per imporsi all’ammirazione ed all’attenzione delle ragazze.
Ora, durante questa ultima, simpatica appendice del “Cantamaggio”, martedì 31 maggio, dalle ore 22,00 alle ore 24,00, l’albero “ piantato” nella Piazza Tarsetti, verrà portato in corteo, alla luce delle fiaccole, attorno alle mura della “Scarpa” che cingono il paese, sino alla Piazza Barcaroli, dove con una suggestiva manifestazione popolare, verrà distrutto e bruciato in un grosso rogo.

Da diversi anni ormai, grazie all’Addobbo dell’Albero del “Maggio”, si è sviluppata spontaneamente una credenza popolare. Infatti in questa ultima giornata di maggio, quando l’Albero infiocchettato, verrà portato in corteo, intorno alle mura del paese, prima di essere depositato in Piazza Barcaroli, dove verrà distrutto e bruciato in un grande rogo, la gente fa a gara per appropriarsi i pezzi di stoffa colorata (con i quali i bambini hanno precedentemente addobbato l’Albero) e attraverso quel piccolo lembo di stoffa esprimere intimamente un desiderio, una speranza, un sogno, e poi gettarlo definitivamente nel fuoco. Così facendo c’è ormai la convinzione che il proprio desiderio si avveri entro l’anno.
A questa notturna festa di fine maggio, ultimo, spontaneo rito liberatorio e purificatore del fuoco, parteciperanno, gruppi di autentici suonatori e cantori popolari, che allieteranno la serata con musiche, canti e danze popolari, il tutto annaffiato dal vino rosso doc “Lacrima”, offerto, insieme alle bruschette, con abbondanza e generosità “antiche”, dal comitato organizzativo, a tutti i presenti.