Il Pergolesi di Jesi si trasforma nell’hotel Al Cavallino Bianco e fa il tutto esaurito. Un successo
di Stefano Fabrizi
Domenica 24 aprile al Teatro Pergolesi di Jesi è andata in scena l’operetta “Al Cavallino Bianco” dopo una prima che si è svolta a Cingoli.
La Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930
La messa in scena è della Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930, con Franco Bury alla regia e Carlo Morganti quale pianista conduttore, ha suonato con l’Orchestra Time Machine Ensemble. La Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930, è la più antica compagnia di operette italiana, che quest’anno festeggia il suo 92esimo anno di attività. Nata nel 1930 grazie alla passione e all’infaticabile dedizione del prof. Otello Gabrielli, violoncellista cingolano, la Compagnia ha sempre mantenuto la caratteristica principale di mettere in scena le operette “come si faceva una volta”, con scenografie e costumi accurati, la presenza di un’orchestra e dando spazio ad una prosa frizzante, genuina e molto divertente.
L’operetta
“Al Cavallino Bianco”, operetta in tre atti di Ralph Benatzky e Robert Stolz, su libretto di Hans Muller, Erick Charrell e Robert Gilbert, andò in scena in prima assoluta l’8 novembre 1930 al Großes Schauspielhaus di Berlino, e fu poi successivamente vietata nella Germania nazionalsocialista a causa dei suoi coautori ebrei. Il suo successo fu comunque inarrestabile: al London Coliseum di Londra dall’8 aprile 1931 furono fatte 650 rappresentazioni ed a New York divenne un duraturo successo a Broadway. Ancora oggi “Al Cavallino Bianco” è, dopo Vedova allegra, l’operetta più rappresentata in Europa.
La trama
Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang nel Salzkammergut, dove è situato l’Hotel Al Cavallino Bianco. Il primo cameriere dell’Hotel, Leopoldo, ama la bella proprietaria Josepha, che però non lo degna di uno sguardo perché invaghita dall’avvocato italiano Giorgio Bellati. All’Hotel arrivano Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Leopoldo intuisce che fra Ottilia e Bellati potrebbe sbocciare un amore e così, per allontanare Bellati dalle premure della signora Josepha, organizza un incontro vis-à-vis fra i due, ma Josepha, infuriata lo licenzia. Leopoldo parte disperato. Intanto Cogoli, che ha una causa giudiziaria in corso con Pesamenole, manda al Cavallino Bianco suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di Ottilia, in modo da concludere la questione con un matrimonio. Sigismondo però si invaghisce invece di Claretta, una ragazza che ha buffi difetti di pronuncia e che non è certo ricca.
Lei e il padre, il professor Hinzelmann, possono permettersi un piccolo viaggio solo ogni tre anni. Nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l’Arciduca e Leopoldo riesce ad ottenere che sosti per una notte al Cavallino Bianco. Josepha per ringraziarlo, lo riassume. Sono proprio le parole dell’Arciduca che condurranno alla lieta conclusione della vicenda: “non bisogna cercare la felicità lontano quando la si ha a portata di mano”.
Sul palco del Teatro Pergolesi
A rappresentare l’operetta sono 40 gli artisti, tra professionisti e non, di cui 22 cantanti/attori, 8 ballerini e 11 coristi. Il Maestro Carlo Morganti dirige il “Time Machine Ensemble”, formazione nata per volontà di Casa Musicale Sonzogno e la collaborazione della Fondazione Pergolesi Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo.
Il cast
In scena, Lucia Chiatti (Gioseffa Vogelhuber), Gabriele Bernardini (Leopoldo Brandmeyer), Giovanni Sbergamo (Zanetto Pesamenole), Micaela Chiariotti (Ottilia), Claudio Bartolucci (Giorgio Bellati), Frido Bässler (Hinzelmann), Chiara Spernanzoni (Claretta), Mosè Tinti (Sigismondo Cogoli), Maurizio Borri (Rudi), Luigi Tobaldi (Franz), Albert Lehner (Kaiser Franz Joseph II, arciduca), Carolina Galassi (Kati), Riccardo Tosi (il guardaboschi), Serena Tantucci (la guida turistica), Gaia Borri e Simone Sgalla (Una coppia di sposi), ed inoltre Alice Bigozzi, Maria Vittoria Panzavuota, Matilde Panzavuota, Veronica Virgili. Nel corpo di ballo sono Alice Bigozzi, Sabrina Bravi, Mirco Compagnucci, Giorgia Giattini, Beatrice Strappa, Serena Tantucci, Riccardo Tosi, Veronica Virgili. Il coro è composto da Bruno Bergamini, Cristina Bimbo, Guido Carmenati, Maria Rita Gagliardini, Catia Marchegiani, Silvana Marzaro, Maurizio Miele, Tiziana Muzi, Elisabetta Santarelli, Anna Maria Schiavoni, Antonio Tortora.
Lo spettacolo
Accanto a La Vedova Allegra, quale altra operetta può competere, oggi in Europa, per popolarità con Al Cavallino Bianco? Una curiosità: la sua musica, pur firmata generalmente da Ralph Benatzky, in realtà è dovuta a ben cinque compositori. Ed è questa particolarità che la rende così fresca, varia e gioiosa. Uno spettacolo che sembra un fuoco d’artificio, quadri di elegante spettacolarità e colpi di scena che portano all’immancabile “happy end” che vede coinvolti tutti: i simpatici personaggi del palcoscenico ed i felici spettatori in platea. Il Pergolesi era sold out per l’occasione e gli applausi hanno sottolineato diversi momenti della messa in scena.Di particolare impatto la scenografia che rappresentava l’hotel in questione. Ben calata nella parte la protagonista Lucia Chiatti (Gioseffa Vogelhuber). Da citare anche le ottime prove di Chiara Spernanzoni (Claretta) e Gabriele Bernardini (Leopoldo Brandmeyer). Bravi tutti quanti!