Il silenzio grande allo Sperimentale di Pesaro 220420

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro, uno spettacolo da non perdere. Bravissimo Massimo Gallo / FOTOGALLERY E VIDEO

di Stefano Fabrizi

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro (dal 19 al 24 aprile) piace al pubblico che applaude sempre più convintamente nel procedere dello spettacolo e alla fine il cast è richiamato più volte sul palco.

La trama

Primo atto. Napoli anni ’60. La scena si apre con Valerio Primic, celebre scrittore, che viene svegliato dalla moglie Rose mentre è appisolato sulla macchina da scrivere. Vive in una sontuosa villa assieme alla moglie Rose, i due figli Massimiliano e Adele e la fedele governante Bettina. Lo scrittore è in una fase di declino e i rapporti con la propria famiglia sono molto tesi. 

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro,

Valerio trascorre le sue giornate chiuso nel proprio studio, circondato dai libri, finché un giorno la moglie gli comunica che venderanno la villa perché orami in bancarotta. A proporre questa operazione è Luca, cugino di Valerio e amministratore del patrimonio di famiglia, segretamente innamorato della donna. Valerio è contrariato dalla notizia, ma la moglie, irremovibile, gli rinfaccia i propri errori e i mancati guadagni dovuti a scelte sbagliate. E anche il figlio Massimiliano gli punterà il dito contro accusandolo del fallimento della sua vita e confessandogli di essere omosessuale. A sconvolgere ulteriormente la vita di Valerio ci sarà la scoperta che la figlia è l’amante di un professore sposato e attempato dal quale attende un figlio. Sopraffatto da tutte queste notizie, Valerio si confida con Bettina, la quale lo porta a riflettere su come questi fatti siano interamente dovuti all’incapacità di Valerio di comunicare con la propria famiglia.

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro,

Massimiliano, ben più sereno e spigliato di prima, annuncia al padre di aver investito parte dei proventi della vendita nell’acquisto di un teatro, e di essersi innamorato di uno dei soci coinvolti nell’affare. Adele, a sua volta coinvolta nell’affare dietro consiglio di Rose, ha invece deciso di tenere il bambino e ha intrapreso una relazione con lo stesso uomo di cui si è invaghito suo fratello. Valerio, sconvolto da queste notizie, decide per la prima volta di prendere in mano la situazione e star vicino ai propri figli allo scopo di evitare futuri disastri; ma a quel punto arriva Rose, la quale, pronta a lasciare per sempre Villa Primic, si abbandona alle confidenze.

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro,

Si scopre così che Valerio, in realtà, è deceduto diversi anni prima, seguito poco dopo da Bettina: la governante, pur consapevole della situazione, aveva evitato di parlarne con Valerio poiché si era resa conto di come gli altri membri della famiglia avessero cercato di mantenere vivo il contatto con lui comportandosi come se fosse ancora nella biblioteca dove amava chiudersi, e dialogando con lui come se fosse presente. Paradossalmente, dunque, la morte e la successiva assenza di Valerio hanno portato ad abbattere il muro di silenzio che si era instaurato tra i quattro, a beneficio di Rose, Massimiliano e Adele che hanno finalmente trovato la propria strada. Finalmente consapevole della realtà, Valerio riesce ad abbracciare un’ultima volta con Rose, prima che la famiglia Primic lasci per sempre la villa.

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro,

Lo spettacolo

La mia impressione al termine dello spettacolo che la vera protagonista della storia sia la biblioteca dove si svolge tutta la storia. Quella biblioteca dove Valerio passa quasi tutto il suo tempo curando amorevolmente i libri che sono archiviati in maniera maniacale. La stessa stanza che raccoglie tutte le confidenze dei protagonisti, compresi i silenzi. La stessa stanza che cela ricordi di una vita, belli e brutti, e che alla fine darà modo di liberare il proprio spirito solo dopo aver appreso l’arte dell’ascolto, cosa di cui Valerio era privo in quanto totalmente chiuso nel suo mondo.

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro,

La capacità dell’autore Maurizio De Giovanni è quella di creare dialoghi semplici, ma divertenti dove a volte l’ovvietà viene in soccorso dei momenti di maggiore tensione. Difatti si ride. Ma non mancano i momenti di commozione che la regia di Alessandro Gassmann ha accentuato con luci ben calibrate e musiche adeguate. Difatti, non mancano qualche lacrima. Nel complesso uno spettacolo (due ore) ben articolato che viene esaltato dalla bravura in primis di Massimo Gallo (Valerio) davvero superbo e perfettamente calato nel personaggio, poi dalla “spalla” Pina Giarmanà (Bettina) che rappresenta il suo Grillo parlante e nella sua “ignoranza” la voce della verità. Brava Tiziana Rocca (Rose), una moglie compassata, ma sempre innamorata del suo Valerio. Applausi anche per Jacopo Sorbini (Massimiliano) prima cupo e chiuso in se stesso, poi esageratamente estroverso. In scena non compare la figura di Adele che era interpretata da Paola Senatore

Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro,
Il silenzio grande al Teatro Sperimentale di Pesaro,

Il successo della stagione teatrale

Straordinario trionfo della stagione teatrale torna in teatro lo spettacolo scritto da Maurizio de Giovanni “Il silenzio grande”, diventato anche un film di successo presentato all’ultimo Festival di Venezia.  Lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, grande autore di gialli e libri di successo quali la serie del Il Commissario Ricciardi e I bastardi di Pizzo Falcone, firma per la prima volta una commedia teatrale diretta da Alessandro Gassman: Il silenzio grande.  Dopo l’adattamento di Qualcuno volò sul nido del cuculo, De Giovanni e Gassmann portano in scena la complessità dei rapporti familiari, del tempo che scorre, nel luogo dove le nostre vite mutano negli anni: la casa. Attraverso momenti drammatici, ma anche risate, sorprese e misteri, la commedia racconta di noi tutti, di come siamo o di quello che avremmo potuto essere, alla continua ricerca della verità. Il regista Alessandro Gassman afferma “Immagino uno spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono, a volte si urlano o si sussurrano, possano farvi riconoscere, dove, come sempre accade anche nei momenti più drammatici, possano esplodere risate, divertimento, insomma la vita.”

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