Notre Dame al PalaPrometeo 220409

Notre Dame de Paris cattura il pubblico del PalaPrometeo di Ancona: applausi e commozione per il capolavoro di Riccardo Cocciante / VIDEO E FOTOGALLERY

di Stefano Fabrizi

Sicuramente Riccardo Cocciante era in uno stato di grazia, una grazia che ha trasmesso a tutti coloro che hanno collaborato a realizzare Notre Dame de Paris che a distanza di 20 anni continua a conquistare pubblico.

E siamo a 5

Per quello che mi riguarda è la quinta volta che vado a vedere lo spettacolo. Un po’ come fanno i melomani che, per esempio, la Tosca la vanno a “gustare” per decine di volte e, come dicono gli esperti dell’opera lirica, ogni volta c’è una sfumatura diversa, una diversa interpretazione, senza contare scenografia e coreografia. Insomma, se un’opera (classica e pop) entra nella storia, è normale il desiderio di “assaporarla” appena si può. E l’occasione è stata la tappa (cinque rappresentazioni, tutte da sold out dall’8 al 10 aprile) al PalaPrometeo di Ancona. Per quello che mi riguarda ho assistito alla pomeridiana. (Oggi 10 aprile alle 17 l’ultima recita).

Notre Dame al PalaPrometeo 220409

David Zard, il produttore

Il primo a credere in questa opera è stato il mitico David Zard che insieme a Franco Mammone hanno portato i primi concerti delle band internazionali del pop-rock. Zard che ho avuto la fortuna di frequentare e di avere come amico. Il sentire il suo nome tra i titoli di testa della rappresentazione (ora che lui non c’è più e il suo testimone è passato al figlio Clemente) mi ha fatto una certa emozione: in effetti un “grande” può anche non esserci più ma la sua opera rimane. Dicevo di Zard. Mi ricordo che in una delle occasioni che ci siamo visti mi disse che Notre Dame andava vista almeno tre volte: una seduti nelle prime file per vedere i volti, la capacità attoriale dei personaggi, cogliere le sfumatura; una seconda a metà platea per vedere l’insieme, i movimenti corali; la terza nelle ultime file per poter apprezzare le coreografie e la scenografia. E così è!

Notre Dame de Paris, la storia

La storia è conosciuta ed è tratta dal romanzo di  Victor Hugo. A narrare la vicenda è il poeta Gringoire (Graziano Galatone).  Fuori della cattedrale di Parigi vive un popolo di nomadi che chiede asilo. A capo dei derelitti c’è Clopin (Leonardo Di Minno). Il priore Frollo (Vittorio Matteucci) vuole che siano cacciati via e chiama il capo delle guardia, il bel Febo (Matteo Setti) a eseguire l’ordine. Tra i nomadi c’è Esmeralda (Tania Tuccinardi – si alterna con Lola Poce) che con la sua bellezza conquista Frollo e Febo, ma anche il deforme gobbo Quasimodo (Giò Di Tonno) che suona le campane (scena sempre stupenda) di Notre Dame. La gelosia della fidanzata di Febo, Fiordaliso (Claudia D’Ottavi) e la bramosia del prete porteranno a far accusare Esmeralda che sarà impiccata. E Quasimodo veglierà per sempre il suo corpo.

Notre Dame al PalaPrometeo 220409

Lo spettacolo

Passione e professionalità per tutto il cast. Nessuno si è risparmiato e tutti hanno messo il meglio. Cambiate le luci, molto più coinvolgenti, mentre la coreografia ha visto un corpo di ballo decisamente energico con evoluzioni anche circensi. Difficile fare una classifica delle performance artistiche. Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci e Tania Tuccinardi (seguendo l’applausometro della sala) sono coloro che hanno conquistato più “simpatie”. Ma ripeto: bravi, veramente tutti bravi. 

Il PalaPrometeo, che spettacolo

Il Palas di Ancona torna a rivivere grazie a Notre Dame dopo oltre due anni di chiusura per colpa della pandemia. E lo fa regalando 5 tutti esaurito. Lo spettacolo più bello è comunque vedere generazioni che siedono vicino (si va dagli 8 anni ai capelli bianchi, per chi li ha). Tutti attenti. E per chi è la prima volta sono continui gli “ooooh” di sorpresa e ammirazione. Uscendo, al termine, cogliamo la frase di una ragazza al telefono: “E’ il più bello spettacolo che io abbia mai visto… ho anche pianto tanto… ti prende…”.

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