Giappone ciliegi

Diario di viaggio di Ludovico Scortichini: il Giappone d’inverno è pura magia

di Ludovico Scortichini

Ogni viaggio in Giappone ha il sapore della scoperta di un paese così lontano e diverso dal nostro. Immagino sia una sensazione che racchiude molto bene la doppia faccia di questo luogo, così all’avanguardia ma così tradizionale, così moderno e insieme così antico, tanto che ormai queste due anime in apparenza ossimoriche siano diventate tanto intrinseche da non poter convivere l’una senza l’altra.

Hokkaido, raggiungibile anche in treno

L’Hokkaido è l’isola più al nord dell’arcipelago ed è raggiungibile facilmente in aereo dai principali aeroporti del paese. Se avete tempo potete anche pensare di arrivarci in treno, magari facendo qualche tappa nelle zone settentrionali dell’isola centrale.

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Il sushi locale, una prelibatezza unica

Entriamo in Hokkaido da Kushiro, nella parte orientale dell’isola, e il termometro segna -38 gradi (siamo a fine gennaio, decisamente il periodo più freddo… ma anche tra i più scenografici a mio avviso). La guida ci porta subito al mercato del pesce per assaggiare un po’ di sushi locale. Inutile usare troppi giri di parole: il pesce fresco dell’Hokkaido rimane finora il pesce più buono che abbia assaggiato in tutta la mia vita. Da apprezzare non solo la freschezza, ma anche la varietà! Oltre al pesce infatti potrete gustare favolosi granchi grandi come la vostra testa, molluschi e crostacei di ogni tipo, direttamente dal freddo mare artico alla vostra pancia.

Le gru giapponesi, che spettacolo

Questo lato dell’isola è caratterizzato anche da una natura incontaminata: vaste pianure si estendono a perdita d’occhio fin oltre la linea dell’orizzonte e gli insediamenti umani sono radi e decisamente contenuti. In questo naturalistico contesto andiamo a far visita all’Akan International Crane Center, dove si radunano e vengono studiate le autoctone gru giapponesi. Slanciate, dal tipico piumaggio bianco e nero con il ciuffo rosso in testa, le gru hanno una valenza molto importante in Giappone, essendo di buon auspicio. La loro eleganza ci tiene con il fiato sospeso e gli occhi incollati al recinto, mentre ammiriamo il placido volo di queste meravigliose creature. 

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Il lago Akan, una esperienza da eschimese

Da qui ci spostiamo nord, nella zona del lago Akan, situato all’interno dell’omonimo parco naturale (sì, l’Hokkaido è decisamente una zona adatta agli amanti della natura! I luoghi sono talmente tanti e lontani tra loro che dovrete però prendere per forza un’auto a noleggio). Il lago, ai piedi di una solenne montagna, al momento è completamente ghiacciato e lo spettacolo è da mozzare il fiato. Camminiamo senza timore sul lago fino a raggiungere una serie di piccole tende, dove lo staff dell’hotel dove alloggiamo ci fanno provare l’ebbrezza di pescare dentro piccoli buchi nel ghiaccio. L’esperienza da eschimese diventa ancora più piacevole quando ci dicono che possiamo portare i pesciolini pescati al locale ai bordi del lago, che li friggerà per noi.

Noboribetsu, la valle infernale

La prossima tappa è Noboribetsu, una località termale a sud di Sapporo che raggiungiamo con un piccolissimo aereo locale. Noboribetsu ha una bellissima Jigokudani, ossia una “valle infernale”. Le località termali in Giappone sono un’infinita e spesso si trovano queste valli in loro prossimità, denominate così per i fumi che si levano dalle acque termali che li caratterizzano. La Jigokudani di Noboribetsu al momento è coperta da almeno 10 centimetri di neve e camminarci in mezzo, tra la coltre bianca accecante e il vapore perlaceo che sale dall’acqua, porta un senso di pace e quasi di straniamento. Siamo lontani anni luce dal caos delle città e dai veloci mezzi di trasporto, eppure siamo ancora nello stesso paese.

Le onsen, tipiche terme giapponesi

Ma l’esperienza senza dubbio più gratificante e indimenticabile la proviamo la sera, quando finalmente possiamo sperimentare i servizi termali che Noboribetsu ci offre: le onsen. La struttura dove alloggiamo possiede infatti delle tipiche terme giapponesi, divise per uomini e donne, con enormi piscine a terra ed enormi vasche di legno, con acque differenti e con diverse proprietà, per rilassare i muscoli e distendere le menti da qualsiasi problema e stress. Nonostante il freddo fuori, che non sfiora i – 40 gradi come a Kushiro, ma comunque rimane sotto zero, decido di farmi coraggio e provare l’esperienza completa come una vera locale: fare il bagno nell’onsen all’aperto. Dopo lo shock iniziale, quando il corpo si immerge nell’acqua bollente qualsiasi altro pensiero scompare. Per assurdo, quello è stato uno dei momenti più catartici della mia vita: in un paese straniero, contornata da gente così diversa da me, immersa in una vasca di acqua calda mentre iniziava a nevicare. Un tepore del genere faccio ancora fatica a provarlo di nuovo.

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Il viaggio termina a Sapporo

Il mio viaggio in Hokkaido termina a Sapporo, il capoluogo. Sapporo è decisamente una tipica città giapponese, con insegne al neon e grandi palazzi, locali dove mangiare, bere e divertirsi. Al momento la città sta preparando il suo celebre Festival della Neve, perciò le strade sono bloccate da maestose sculture di ghiaccio di ogni genere e stile. Una cena con piatti tipici della cultura Ainu (l’antica etnia locale) e una passeggiata tra le costruzioni di neve sono l’ideale per terminare quest’avventura al nord.

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