Dolore sotto chiave e Sik Sik l’artefice magico di Eduardo De Filippo alle Muse di Ancona: la compagnia di Cecchi con la Ippolito è da applausi

di Stefano Fabrizi

La mano del Maestro c’è e si vede. Il dittico presentato alle Muse firmato da Carlo Cecchi è divertente e piacevole. La compagnia è all’altezza della situazione con una stupenda Angelica Ippolito e un Vincenzo Ferrara che svetta nel primo episodio. E citiamo giustamente anche Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta. Al termine lunghi applausi testimoniano il gradimento del pubblico, in questa data veramente eterogeneo. Bene!

Le due opere di Eduardo De Filippo

Dolore sotto chiave e Sik Sik l’artefice magico di Eduardo De Filippo sono due opere brillanti e brevi dela grande drammaturgo partenopeo. E i due protagonisti principali, Carlo Cecchi e Angelica Ippolito, sono nati in quella scuola e hanno calcato il palco con Eduardo. E lo si sente e lo si vede. La Ippolito, poi, nel primo episodio, dove Cecchi ha un ruolo minore, ne assume la cadenza recitativa.

https://youtu.be/8TKyaE2h4ho

Dolore sotto chiave 

Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik l’artefice magico) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito. Per la compagnia di Cecchi alle Muse è un debutto.

La trama 

Lucia, sorella di Rocco, per molti mesi nasconde al fratello – nel timore che questi possa compiere un atto inconsulto –  l’avvenuta morte della moglie Elena e finge di occuparsi della donna, gravemente malata. Rocco, esasperato dalla interminabile agonia di lei, in una crisi di rabbia entra a forza nella stanza della malata e la scopre vuota. Lucia gli rivela l’amara verità: la moglie è morta da tempo, mentre lui era in viaggio per lavoro. Comincia qui un alternarsi di responsabilità e accuse fra i due fratelli; si presentano, non voluti da Rocco, i vicini, per sostenerlo nel lutto; infine Rocco rivelerà alla sorella i suoi segreti. In Dolore sotto chiave torna in scena il tema della morte, affrontato da Eduardo in tante sue opere, in chiave comica, seria o semiseria

Sik Sik, l’artefice magico 

Sik-Sik l’artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento.  “Come in un film di Chaplin” – dice Carlo Cecchi – “è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L’uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l’italiano trova qui l’equilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoro. Con De Filippo, attraverso le disavventure di un disgraziato prestigiatore, è messa in scena nel suo accadere, quell’invenzione che, grazie al genio dell’autore, fece nascere dalla tradizione del teatro napoletano la maschera-personaggio di Eduardo e quindi tutto il suo teatro successivo.” E questa è un’opera che ha visto spesso il nostro Cecchi riproporla, sempre con immutato successo. In questa occasione è un nuovo riallestimento

La trama

Sik-Sik (in napoletano, “sicco” significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme con la moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla. Una sera il compare non si presenta per tempo e Sik-Sik decide di sostituirlo con Rafele, uno sprovveduto capitato per caso a teatro. Con il ripresentarsi di Nicola poco prima dello spettacolo e con il litigio delle due “spalle” del mago, i numeri di prestigio finiranno in un disastro e l’esibizione si rivelerà tragica per il finto mago ma di esilarante comicità per il pubblico. Con più di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme. Eduardo reinterpretò Sik-Sik alla fine della sua carriera; recitò per l’ultima volta al Teatro San Ferdinando di Napoli nell’aprile del 1979 e nel 1980, al Manzoni di Milano, affiancato dal figlio Luca e da Angelica Ippolito, si ritirò dalle scene dopo cinquant’anni di carriera”. 
































Le info

Dolore sotto chiave: scene Sergio Tramonti, costumi Nanà Cecchi, luci Camilla Piccioni

Sik Sik, l’artefice magico: scene e costumi Titina Maselli, realizzazione scene e costumi Barbara Bessi, luci Camilla Piccioni, musica Sandro Gorli.

La produzione è di Marche Teatro / Teatro di Roma / Elledieffe.

Lo spettacolo è in scena al Teatro delle Muse dal 18 al 21 novembre come quarto appuntamento della Stagione Teatrale. (repliche giovedì 18, venerdì 19  ore 20.45, sabato 20_ore 16 e ore 20.45 e domenica 21 ore 16.30). Lo spettacolo durante le repliche di Ancona sarà ripreso da RAI5 per una prossima messa in onda su Rai5, canale 23 del digitale terrestre.

I biglietti si possono acquistare:

– contattando la biglietteria allo 071.52525

– recandosi presso la biglietteria del Teatro delle Muse

– on-line su www.vivaticket.com

Tutte le info sono disponibili su www.marcheteatro.it/biglietteria

Orari apertura biglietteria

dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13

dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle ore 18

La biglietteria è sempre aperta un’ora prima dell’inizio degli spettacoli a pagamento

Per prenotazione gruppi o scuole 07120784222 info@marcheteatro.it

Servizio aperitivo

Ripartono anche gli aperitivi al musecaffé (foyer di prima galleria). L’aperitivo alle Muse è a cura del Caffè del Teatro. L’aperitivo è dalle ore 19.15 durante gli spettacoli serali della stagione 2021-22 di ancona (teatro/danza/eventi internazionali). È necessaria la prenotazione ai numeri 3272973174 – 329 2079365 (anche via whatsapp) entro le 18.00 del giorno di spettacolo.

Museshop

Il negozio del Teatro delle Muse (in via Gramsci 2A) riapre in occasione delle serate di spettacolo della Stagione Teatrale di Ancona (esclusa la domenica) dalle ore 17.30 alle ore 20.00 e come sempre anche su appuntamento telefonando al numero della biglietteria 071 52525. museshop@marcheteatro.it