Antonio Pisu e Tiziana Foschi

Le facce di Tiziana Foschi, una galleria di personaggi che conquista il pubblico

di Stefano Fabrizi

Faccia un’altra faccia con Tiziana Foschi al Politeama di Tolentino il 16 e il 17 ottobre, due giorni di uno show che vale la pena parlarne. 


Prologo 

Arrivo al Politeama di Tolentino quei 15 minuti prima che servono per acclimatarsi, fare il controllo del green pass e passare a prendere il ticket d’ingresso. Ad accogliermi un amico di quelli che sai di avere anche se non ti ci senti spesso: Massimo Zenobi. Lui, direttore artistico del Politeama, è tra l’altro cofondatore della Compagnia della Rancia e amministratore del mitico Teatro Sistina di Roma. A questo luogo è legato un mio caro ricordo che prima o poi vi racconterò.


Con Massimo parliamo della programmazione di quella bomboniera che è il Politeama di Tolentino (170 posti con lo spettatore che è immerso nella scena con gli attori), del ritorno alla capienza al 100% dei teatri e dello spettacolo della serata. E una sua osservazione mi fa riflettere sul mio lavoro di giornalista: “Decenni fa, fare la recensione di uno spettacolo era la norma. E si attendeva con trepidazione l’uscita del giornale il giorno dopo per andare a leggere cosa aveva scritto il critico di turno. Un patema d’animo che coinvolgeva la compagnia e l’amministratore dello spettacolo. Ora la recensione è quasi scomparsa. Si privilegia l’informativa (e va benissimo), mentre per le poche critiche che “escono” sono quasi sempre “benevole”. Insomma….”.

Massimo Zenobi


In effetti è vero. Ora non sto ad analizzare il perché, ma passo direttamente ai fatti.


L’attrice

Nata con la Premiata Ditta nel 1986, di cui facevano parte Pino Insegno, Roberto Ciufoli e Francesca Draghetti, la Foschi, dopo il primo “scioglimento” del gruppo nel 2006,  ha scelto la strada del teatro. La Premiata Ditta era nata come un prodotto televisivo e proprio in tv il gruppo si è  ricomposto nel 2011 e nel 2017. Tra i suoi ultimi lavori  Pesce d’Aprile con il nostro Cesare Bocci. Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo autobiografico scritto da Daniela Spada e Cesare Bocci. È il racconto di un grande amore che la malattia ha reso ancora più solido: un’esperienza di vita reale, toccante, intima e straordinaria di un uomo e di una donna che non si danno per vinti quando all’improvviso il destino sconvolge la loro esistenza. E Tiziana Foschi interpreta con una grande partecipazione emotiva ed emozionale il ruolo di Daniele Spada, la moglie di Bocci.


Faccia un’altra faccia

Tiziana Foschi porta se stessa in questo show di 90 minuti e lo fa nella maniera più congeniale: con la sua storia di artista. Le facce sono quelle che l’hanno resa celebre, ma che l’hanno anche condizionato per un certo periodo della sua vita. Tanto da decidere di metterle in un ripostiglio per ritrovare la sua faccia. Ora la decisione di rispolverarle dai bauli perché ormai libera di “metterle” solo quando vuole lei. E la scena si apre con le ceste piene di vestiti e parrucche. Poi arriva lei, Tiziana che nello show è coadiuvata da Antonio Pisu. L’inizio è una parodia della tv dei nostri giorni: urlata e disinformata. Le facce che scorrono sotto le lente dello spettatore si aprono con quelle della calabrese Teresa. Poi si passa a una signora che si fa fare un massaggio che da fisioterapeutico diventa erotico. E le risate (con relativi commenti fatti sottovoce, ma non troppo) delle signore in sala dimostrano che la Foschi ha colpito nel segno. E il teatro si anima di una formosissima giovane che va in farmacia per prendere il Viagra per il suo uomo, di un tale Angiolina che deve aprire un profilo social, di un’indovina e di Eva, la prima donna, decisamente grassa. Un plauso a parte per il personaggio della manager che incarna una serata a ruoli invertiti: la donna che va all’assalto di un uomo che cerca di frenare le avances della signora decisamente libertina.


Antonio Pisu 

Un flash a parte lo merita Antonio Pisu che è molto di più che una spalla per lo spettacolo e per Tiziana Foschi. Figlio d’arte (il padre è Raffaele Pisu) il giovane, che ha già un bel curriculum, ha dimostrato presenza scenica e ottime doti attoriali. Pregevoli i suoi interventi anche come cantante e musicista (ha suonato la chitarra classica sia su due brani che in alcune scene come colonna sonora). 


Stefano Fabrizi e Tiziana Foschi

Commento finale

Si diceva all’inizio con Zenobi che mancano le critiche “critiche”. In questo caso è difficile farne. Lo show scivola bene senza intoppi. La Foschi dimostra una grande lucidità nel portare sotto i riflettori le su “facce” e anche una invidiabile prestanza fisica. Il compagno Antonio Pisu non è da meno. Le storie sono tutte giocate sull’agro-dolce-ironico con molto tatto, anche in alcuni passaggi un più “hot”. Insomma, un 90 minuti spesi bene. E gli applausi del pubblico ne sono stati una bella testimonianza.

A cura di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *