Il viaggio di Giovanni Seneca attraverso il mare Adriatico e Mediterraneo a Morro d’Alba
https://youtu.be/pPn5Q-lnyMA
Un viaggio attraverso il mare Adriatico e Mediterraneo, toccando le sponde della Croazia, dell’Albania, della Grecia, del Sud Italia, fino a tornare nelle Marche, in quell’entroterra anconetano che dall’alto delle sue verdi colline, sorgenti del Lacrima, sovrasta le acque dell’Adriatico. È a bordo della chitarra, classica e battente, di Giovanni Seneca, accompagnata dagli archi dell’Orchestra G. Rossini, che ci si muove tra le sonorità delle due sponde dell’Adriatico (e non solo) e tra questi luoghi, con gioia, vitalità e malinconia. Il concerto “Le musiche del mare”, composizioni originali di Seneca o riarrangiate dal Maestro, conduce il Lacrima Wine Festival di Morro d’Alba, il primo Festival dedicato alla Doc del territorio, verso la conclusione.
Morro d’Alba vuole farsi conoscere
«Un percorso durato dieci giorni – ricorda il sindaco di Morro d’Alba, Enrico Ciarimboli –. Morro d’Alba, da due anni tra Borghi più belli di Italia, vuole farsi conoscere, vuole raccontare il territorio attraverso il suo vino e vuole farlo affidandosi a momenti di cultura. Perché sappiamo che grazie a linguaggi differenti è possibile arrivare a pubblici diversi e che la cultura permette di superare le difficoltà, anche queste che abbiamo attraversato a causa del Covid. Il Lacrima Wine Festival è così voluto essere anche un momento di relazione». Consulente artistico del Festival – che ha visto in dieci giorni, il susseguirsi di numerosi eventi, tra cui lo spettacolo teatrale “Who is me”, di Lucia Bendia, in collaborazione con l’associazione Speiro – Giovanni Seneca ha presentato a piazza Barcaroli, il 9 luglio, le sue composizioni, nate dall’ispirazione del mare, dei suoi viaggi, ma anche dalla conoscenza «di questo territorio, che è un territorio generoso, che si apre al mare. Sono rimasto affascinato – racconta il musicista – anche dall’apprendere le modalità con cui nasce il Lacrima, questo grappolo che giunto a maturazione sprizza gocce che paiono, appunto, lacrime, che io ho interpretato come lacrime di gioia, di vitalità».
Giovanni Seneca e gli archi dell’Orchestra Rossini
Nelle quasi due ore di concerto, in una piazza gremita nel rispetto delle regole di sicurezza Covid, Seneca ha dialogato con l’orchestra Rossini e con il primo violino Henry Domenico Durante, facendo incontrare la formazione barocca degli archi con le sonorità popolari: dalla melodica “Mare aperto” alla movimentata “Motus” a “Danza di Adranos”, a rievocare con i suoi ritmi dispari lo zoppicare del dio Vulcano a cui la danza è dedicata. E poi la malinconica “Per la strada” e la tarantella rivisitata, dedicata a Napoli (città di origine dell’autore), “Vomero” fino alla tarantella pugliese “Il ragno e l’ulivo” e ad il “Saltarello per il mondo”: la tipica danza dell’entroterra marchigiano introdotta da un incipit barocco per arrivare fino in Irlanda e ritorno nelle Marche.
Lo spettacolo è stato accompagnato dal banco da degustazione guidato dall’AIS (Associazione Italiana Sommelier) Delegazione di Jesi e Castelli, dove è stato possibile assaggiare i vini di tutte le dodici cantine partecipanti al Festival e che durante i giorni della manifestazione hanno proposto diversi eventi in vigna.
Sabato 10, alle 18.45, gran finale del Festival all’ora del tramonto. Sarà il camminamento di ronda, La Scarpa, il luogo scelto per salutare la conclusione di un viaggio unico, durato dieci giorni, con il concerto e reading “Melodie di vino”. La magica atmosfera del Camminamento, presso il Torrione Teodorico, sarà la scenografia ideale per esaltare la poesia dell’arpa dell’artista internazionale Patrizia Carciani e la lettura dei testi dedicati al vino da parte di Lucia Olivi. Attraverso un repertorio classico il pubblico sarà trasportato in una dimensione onirica esaltata dall’incanto che si vive nel momento del tramonto nel camminamento di ronda, luogo simbolo del borgo marchigiano, e monumento unico in Europa. Le luci, i colori della campagna, penetrano attraverso i finestroni insieme alla brezza che proviene dal mare che si osserva dalla torre e accompagneranno l’ascolto fino alle ultime luci del giorno. Il banco da degustazione sarà a cura della Cantina Fratelli Badiali.